Deir el-Medina

Gli artigiani, gli schiavi e gli operai che costruirono i magnifici templi e decorarono le splendide tombe che onoravano gli antichi faraoni  vivevano seppolti a Deir el-Medina, noto anche come il Villaggio degli Operai, situato a sud della Valle dei Re.

Deir el-Medina

Gli scavi in questo sito hanno portato alla luce circa 70 abitazioni circondate da un muro di cinta. Il sito è fortemente rovinato dal tempo, la struttura delle case è ancora ben delineata. Ciascuna era composta di un locale di ingresso e quattro stanze, una scala che scendeva a una cantina e un' altra che saliva sul tetto terrazzato.

I costruttori dei templi erano sepolti in tombe minuziosamente decorate e sormontate da una piccola piramide (pyramidion).

Le dimensioni ridotte di queste tombe permettono solo visite di piccoli gruppi. Le tombe hanno la forma di un cortile cintato attorno a una cappella, sotto la quale si trovava la camera funeraria.

Verso ovest, risalendo il pendio della collina, incontrerete alcune tombe più semplici, scavate nella roccia. Tre di queste sono aperte al pubblico e meritano di essere visitate per le loro magnifiche decorazioni parietali, rese vivacissime dai predominanti toni caldi, gialli, ocra e oro.

Una delle più belle è la Tomba di Inherkhau, il "capo del sovrano delle due terre", splendidamente decorata con scene storiche, tra cui l'uccisione del serpente Apophis sotto l'albero sacro.
Interno della tomba di SennedjemAccanto si trova la Tomba di Sennedjem, uno schiavo della XIX dinastia descritto nei testi geroglifici come "servitore della Sede della Verità", la tomba in costruzione nella Valle dei Re. Le sue pareti ocra sono tuttora in perfette condizioni e raffigurano Sennedjem insieme alla moglie Iyneferti. Alla sua scoperta, nel 1886, la tomba conteneva ancora tutto il suo tesoro, ora custodito nel Museo Egizio del Cairo.

Leggermente più in alto si trova la Tomba di Pashedu, uno schiavo dell'era di Ramses, aperta di recente, è rinomata per i suoi delicati dipinti e per una famosa scena che immortala Pashedu che si rannicchia sotto una palma vicino a un torrente. Entrando, si passa tra due figure del dio Anubi, a destra, Il Tempio di Hator a Deir el Medinanella camera funeraria, si trova invece la famosa scena che  ritrae Pashedu inginocchiato sotto una palma in riva al fiume.

Nella parte nord del villaggio un sentiero roccioso conduce al piccolo tempio tolemaico consacrato alla dea Hathor e Maat.