Dendera

Il tempio greco-romano di Dendera, posteriore all'epoca faraonica, consacrato alla dea Hathor, costituisce una suggestiva testimonianza dell'antico Egitto. E' uno dei pochissimi templi che ci sono giunti quasi totalmente intatti: il solo di cui si siano mantenuti il tetto formato da grandi lastre monolitiche, gli ambienti semioscuri, i passaggi sotterranei e le grandi colonne coronate da capitelli hathorici.

Sin dall'epoca predinastica Dendera fu il centro del culto di Hathor e si riteneva che qui la dea avesse dato alla luce il figlio di Horo. Il tempio di Hathor è rimasto sepolto sotto la sabbia fino al XIX secolo.

Il tempio di Hathor

Il tempio si erge nelle immediate vicinanze della città di Qena, piccolo centro agricolo della zona. Il modo più semplice di visitare il tempio è organizzare un' escursione di un giorno da Luxor, dalla quale dista circa 60 km verso nord. Se partite di buon mattino, vi sarà possibile trascorrere anche qualche ora ad Abido.

Hathor era la dea del piacere e dell'amore, nutrice e poi amante di Horo. Ogni anno veniva trasportata in barca a Edfu per essere riunita a Horo. Seguiva la festa dell'ebbrezza, con cui si festeggiava l'unione divina. Ogni primo giorno dell'anno, la statua di Hathor veniva portata lungo l'ornata scala ad ovest del tempio fino al chiosco aperto, sul tetto, per essere rivitalizzata dal sole.

Come ad Abido, il tempio è privo di piloni d'ingresso, si accede quindi direttamente alla sala ipostila. Risalente al I secolo d.C. e fatta erigere dall'imperatore romano Tiberio, la sala presenta 18 colonne i cui capitelli riportano il volto della dea con orecchie bovine. Il soffitto ha conservato in gran parte la policromia originaria e rappresenta una mappa celeste dove compaiono i segni zodiacali, una figura della dea del cielo Nut e altre entità divine che attraversano il cosmo sulle loro barche solari.