Il Ramesseo

Composto da tre insiemi di rovine, il Ramesseo sorge in un campo pieno di muretti, scavi e basi di colonne che delineano l'originaria vastità dell'intero monumento.

La pianta del Ramesseo

Il faraone Ramses II, sovrano d'Egitto per 67 anni durante la XIX dinastia, costruì questo tempio funerario per affermare la sua eterna grandezza e decretare la sua immortalit. Il vasto complesso, costruito in più di 20 anni, oggi è quasi tutto in rovina.

Il Ramesseo, o Ramesseum, si componeva in origine di un tempio centrale affiancato da due piccoli santuari dedicati alla madre, Tuya, e alla sua sposa, Nefertari, un palazzo reale e alcuni depositi.

Dedicato ad Amon, ospitava il colosso di Ramsesse II, alto quasi 20 m e del peso di ben 1000 tonnellate. Dall’enorme statua caduta oggi rimangono ora solo pochi frammenti sparsi.

La sua struttura ispirò anche il tempio di Medinet Habu, costruito successivamente da Ramesse III. Per meglio comprendere l’architettura del Ramesseo, è opportuno visitare prima il tempio di Medinet Habu, dove i visitatori percepiscono l'edificio come originariamente progettato, con l’accesso frontale, dal primo pilone, mentre al Ramesseo l’ingresso è a lato, tramite il secondo cortile.

Le Colonne di Osiride

Il secondo cortile è affacciato da numerose statue di Ramsesse in veste di Osiride, che denotano la natura funeraria del tempio tramite la classica postura delle braccia incrociate che reggono il bastone e il correggiato.

Nelle vicinanze sono visibili la testa e le spalle del colosso di Ramesse II crollato. Il cartiglio del faraone è ancora ben distinguibile, sulla sua spalla destra. Le stime della sua altezza originale gli assegnano il primato di essere la più gigantesca scultura stante mai realizzata nella storia, non soltanto egiziana, ma anche mondiale. La particolarità ancora più notevole è che il blocco enorme dal quale fu scolpito proviene da Assuan, da dove fu portato su nave per quasi 250 km.