Il Tempio di Hatshepsut

Scavata nella ripida parete rocciosa, il tempio funerario di Hatshepsut a Deir al-Bahri  è uno spettacolo mozzafiato. La sua posizione è superba: il tempio è disposto su una serie di ampie terrazze sovrapposte, il cui livello superiore si confonde nel roccioso anfiteatro calcareo che lo accoglie. Fu disegnato durante la XVIII dinastia da Senenmut, architetto della regina Hatshepsut. Nonostante i danni arrecati da Ramses II e la trasformazione in monastero con l'avvento del cristianesimo,  gli scavi del sito continuano a rivelare splendide decorazioni.

Il Tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahari - Tebe Ovest

Il sito del tempio è noto come Deir el- Bahari, dal monastero copto  che un tempo vi sorgeva. (Deir al-Bahri significa "monastero del nord"). Il suo nome egiziano originale era più evocativo: Djeser-djeseru, “Il più sacro tra i sacri”. Un tempo, infatti, erano tre i templi uno di fianco all'altro, ma i due vicini sono andati in rovina.

Anche il tempio di Hatshepsut rischiò a perdersi: il suo successore, Thutmosi III, danneggiò il luogo per rabbia nei confronti della regina che lo aveva allontanato dal trono. Alla sua scoperta, a metà del XIX secolo, il tempio era in rovina e il suo aspetto attuale è in gran parte dovuto al lavoro di restauro fatto da una squadra di archeologi egiziani e polacchi negli anni ’60.

La riuscita della ricostruzione è molto discussa, il tempio presenta un taglio forse troppo lineare e moderno. Soltanto il corpo centrale è stato ricreato ed è tuttora privo del viale processionale fiancheggiato da sfingi e del pilone monumentale che ne costituivano l’ingresso. La maggior parte dei visitatori sale direttamente al secondo cortile, ma è consigliabile prendersi il tempo per ammirare i rilievi che decorano il colonnato inferiore.

Accanto al tempio principale si trovano le rovine del più antico tempio di Montuhotep II, il monarca dell'XI dinastia che unificò l'Egitto, e il tempio di Tutrnosi III, della XVIII dinastia.