Il Cairo fatimida

Quest'area islamica del Cairo, fondata dalla dinastia dei Fatimidi nel 969 d.C., chiamata "Al-Qahira" (la Vittoriosa), divenne la capitale imperiale dell'Egitto.

A quei tempi era un quartiere molto ampio, ospitava gli edifici reali costituiti da enormi palazzi e moschee. Oggi però rimane ben poco di quello splendore architettonico in quanto le dinastie successive hanno trasformato gli antichi edifici, realizzando i loro personali monumenti, come i complessi marnelucchi di al-Muizz li-Din Allah e alcune eleganti residenze ottomane.

Il Cairo fatimida, oggi un museo di architettura medievale all'aperto.

Tra gli edifici più importanti della zona, sono da non perdere il Bein al-Qasreen, che un tempo ospitava due palazzi fatimidi, ora dominata dai minareti di tre grandi complessi mamelucchi, e il Beit as-Suhaymi, una delle più lussuose residenze ottomane del XVI-XVII secolo.

Bein al-Qasreen

Al-Qasreen, che significa "tra i due palazzi," è il nome della strada Sharia al-Muizz li-Din Allah che inizia a nord del bazar Khan al Khalili. Il nome è una testimonianza della forte memoria storica locale, in quanto si riferisce a due palazzi che cessarono di esistere oltre 600 anni fa. Stando uno di fronte all'altro, i due palazzi formavano il centro vivace di Al-Qahira (la Vittoriosa), la città originaria dei Fatimidi, fondata nel 969 d.C.

Le dinastie successive li hanno rimpiazzato con i loro edifici, ma la zona fu sempre riservata ai progetti architettonici più imponenti. Oggi, Bein al-Qasreen è circondato a ovest dalle spettacolarì facciate di tre complessi religiosi mamelucchi.

L'edificio più a sud è la Madrasa e mausoleo del sultano Qalaun, il più antico dei tre, costruito nel 1279. Nella sua costruzione erano coinvolti ben trecento prigionieri delle Crociate, che lo terminarono in soli 13 mesi. Il coinvolgimento di cristiani nella sua realizzazione spiega la sua facciata in stile quasi gotico.

Ispirato alla cupola della Roccia di Gerusalemme, ha una disposizione ottagonale delle colonne, delle quali due coppie sono pilastri in granito massiccio ricavati da una struttura faraonica.

Le mura di sono rivestite con mosaici geometrici che tracciano il nome di Maometto in linee dorate che luccicano colpite dai colorati raggi del sole che filtrano dalle vetrate. A dispetto delle ricche decorazioni interni, il complesso nel suo insieme ha tuttora un'aria lievemente malandato, che nulla toglie però al suo fascino.

Più lontano dalla strada si trova un altro componente architettonico del complesso, un maristan (ospedale) che curava i malati a pagamento e che ben 700 anni dopo è ancora una clinica.

Beit as-Suhaymi

La residenza ottomana più elegante conservata nel Cairo islamico, Beit as-Suhayrni è composta in realtà da due case, una costruita nel 1648 e l'altra nel 1796, unite successivamente per creare una struttura di proporzioni vistose.

Il progetto originale aveva l'ingresso ricavato da un passaggio angolato a destra (che assicurava una totale privacy) verso un cortile centrale, che inizialmente era abbellito da piante verdeggianti disposte intorno a una fontana centrale.

Le stanze al piano terra del complesso comprendono il salamleh; area riservata agli uomini; mentre quelle al piano superiore sono parte dell' baramlee, dedicate alle donne e alla famiglia.

Magico lo spettacolo delle vetrate istoriate e dei soffitti pitturati ad arte, illuminati dagli squarci di luce che filtrano dalle masbrabiyya, grandi grate di legno che si affacciano sul cortile filtrando la luce del sole ma permettendo l'ingresso di una leggera brezza nelle stanze.

La casa, beit, presenta una facciata semplice verso la strada ma, varcando l'ingresso simile a una galleria, si accede a un magnifico cortile interno, su cui si affacciano tutte le stanze.

Gli ospiti erano accolti in un' enorme qaa, o sala di ricevimento, vicino al cortile, impreziosita da una vasca di marmo policromo e da un alto soffitto. Al piano superiore si aprono gli appartamenti della famiglia, dotati di grate in legno tornito, musharabiya, che consentivano alle donne di osservare senza essere viste. Al piano terra è molto sontuosa la qaa, o stanza di ricevimento, ornata con raffinati dipinti e abbellita da una fontana in marmo policromo.