Il Museo copto
Costruito in larga parte nel 1947, il museo ospita la più ricca collezione di arte copta al mondo. L'edificio è stato sottoposto a un enorme lavoro di restauro dopo il terremoto del 1992 che l'aveva pesantemente danneggiato.
Il Museo fu fondato nel 1910 da Marcus Simaika Pasha per esporvi opere d'arte copta inizialmente presentati per categorie (tessuti, metalli, pitture), circa 1600 oggetti sono oggi esposti nelle sale in ordine cronologico , suddivisi in dodici sezioni.
Oltre la ricchezza della sua collezione, anche l'edificio in sé è una testimonianza dell'arte copta e vanta soffitti lignei riccamente decorati, eleganti finestre masbrabiyya, e un giardino interno. Gli oggetti esposti risalgono all'epoca cristiana in Egitto e mostrano chiare influenze faraoniche e islamiche. I più antichi reperti presentano simboli e motivi, come gli ankh e i falchi di Horo, che risalgono al periodo all'antico Egitto.
Nei capitelli di un'antica cattedrale copta di Alessandria si può osservare una maestria nell'intaglio su pietra che avrebbe dato i suoi frutti nell'era mamelucca. Un pulpito in pietra copto del Vl secolo ricorda le scale e il sacrario del complesso delle piramidi di Saqqara, e prefigura i minbar che si vedono in tutte le moschee del Cairo.
Ancora più affascinanti, le raffigurazioni della Vergine con il Bambino, che l'i echeggiano le immagini di Iside e Horo sparse in tutto l'Egitto. Molti sono gli oggetti di ispirazione classica, retaggio della dinastia tolemaica e della dominazione romana.
Al piano superiore del museo sono esposti i tessuti per i quali i copti erano famosi. Oltre agli indumenti di seta ricamati e alle icone, figura quello che viene considerato il più antico libro esistente, una versione copta dei Salmi di David risalente a 1600 anni fa. L'edificio, oggi dipendente dal ministero della Cultura dell'Egitto, era gestito dal patriarcato copto fino al 1931.