L'Oasi di Farafra

L'Oasi di Farafra è rinomata per il suo accogliente scenario e per la sua tranquillita. E' la più isolata e la meno popol osa delle oasi della Nuova Valle. L'insediamento maggiore, Qasr el-Farafra, come altre città in oasi, e costruito attorno a una fortezza ora in rovina. Ospita qualche caffe, un piccolo gruppo di edifici pubblici e un paio di hotel.

La città risale ai tempi dei faraoni, ma non vi sono monumenti e quel poco che si sa di quel periodo sulla zona si deve alle stele rinvenute nella Valle del Nilo. L'oasi di Farafra si trovava su un'importante rotta commerciale che conduceva verso la Libia ed era un punto importante per il rifornimento d'acqua di carovane ed eserciti.

Il numero limitato di pozzi ha ostacolato gli insediamenti e la popolazione e sempre stata scarsa, ma ultimamente lo Stato Egiziano investe molto nella bonifica dei terreni per stimolare l'economia locale.

La comunità del luogo e costituita da poche famiglie, perlopiù beduini, famosi per il loro fervore religioso e la fedeltà alle tradizioni. Si possono ancora ammirare le tradizionali case del deserto intorno al vecchio e fatiscente qasr, o forte, sulla collina. Le abitazioni sono a un singolo piano, con facciate senza finestre su cui sono dipinte scene che celebrano il pellegrinaggio alla Mecca. Oltre queste tradizionali case di fango dipinto, il governo ha costruito edifici in cemento per attirare nella zona nuovi abitanti.

Le palme da datteri, gli ulivi e gli albicocchi sono circondati da recinzioni fatte con antichi muri di fango.

Nel villaggio si può indugiare e rilassarsi oppure visitare il Museo Badr, una casa di mattoni crudi dall'aspetto stravagante, in cui sono esposte le opere del figlio più illustre di Farafra, l'artista Badr.

Vicino a Farafra sono le sorgenti calde di Bir Setta e il lago di El Mufid. Da Farafra si può visitare il Deserto Bianco, a 40 km da El-Farafra sulla strada per Bahariya. Il deserto prende il nome dalle formazioni rocciose di gesso bianco crema, nate a seguito di tempeste di sabbia che lo rendono simile a un inquietante paesaggio lunare.