Monastero di Sant'Antonio

E’ il più antico monastero copto dell'Egitto, che segna l'inizio della tradizione monastica nel paese. Secondo la tradizione, Antonio (IV secolo), rimasto orfano a 18 anni, si ritirò in solitudine tra le montagne per servire Dio. Avendo proibito ai suoi seguaci di avvicinarsi alla sua grotta, questi si accamparono ai piedi della collina, formando così il nucleo iniziale dell'attuale Monastero di Sant'Antonio (Deir Amba Antonius), eretto poco dopo la sua morte nel luogo in cui era sepolto.

È il più ampio complesso monastico dell’Egitto, con numerose chiese e cappelle, e una vasta ala per gli alloggi, che però oggi accoglie circa 80 monaci, per la prima volta dopo oltre un secolo, il monastero si espande, accogliendo i cristiani copti consacrati alla vita di contemplazione spirituale.

L’accesso al monastero avviene tramite una porta a doppio arco situata tra due torrette sormontate da croci. Ospita diverse cappelle e gli alloggi dei frati e i giardini. Ha il piacevole aspetto di un piccolo villaggio fortificato da mura color sabbia.

Il monastero di Sant'Antonio ha conservato molto del suo aspetto originario, a dispetto degli attacchi di tribù beduine nell'VIII secolo e di musulmani nell'XI secolo. La struttura più antica del complesso è la chiesa di Sant' Antonio, edificata sulla tomba del santo. Le pareti interne della chiesa recano vivaci affreschi del XIII secolo, tutte restaurate con cura nel corso degli anni '90.

Circa due chilometri a nord-est del monastero si trova la grotta dove si dice che Sant'Antonio abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita, raggiungibile su un sentiero che parte dal lato ovest del monastero e si arrampica su oltre mille gradini di legno. Nella grotta si trova una piccola cappella con un altare, ornata sulle pareti da numerosi graffiti medievali. La vista sulla valle è un’altra spettacolare attrazione della gita alla grotta di Sant'Antonio.