La Piramide di Micerino

L'ultima piramide costruita sull'altopiano di Giza, la piramide di Micerino (o di Menkaura) ha una base equivalente a meno di un quarto di quella delle piramidi vicine. Gli archeologi presumono che gli egizi avessero esaurito le risorse economiche, ma è altrettanto probabile che il potere del faraone fosse in declino e che non fosse quindi più stato possibile riunire l'immensa forza lavoro necessaria alla costruzione di un ulteriore monumento gigantesco.

Alcuni attribuiscono tale differenza alla riduzione del potere del re. Altri però fanno notare che, sebbene la piramide sia più ridotta, la vallata e i templi funerari sono più grandi ed elaborati. Ciò può essere considerato l'inizio di un processo che si concluse con l'abbandono delle piramidi e la diffusione di tombe segrete scavate nella roccia con maestosi templi funerari.

Il grande squarcio verticale nel lato nord risale al XII secolo ed è opera di Othman ibn Yussef, figlio di Saladino, il quale si era prefisso di abbattere la piramide: poiché il lavoro di otto mesi dei suoi operai si risolse in quest'unica fessura, il sultano abbandonò il proposito.

Dall'ingresso, anch'esso sulla facciata nord, un passaggio discendente immette in una camera incompiuta, decorata con una serie di pannelli scolpiti a falsa-porta, seguita da un nuovo corridoio che si apre sulla camera funeraria, dove si rinvenne un sarcofago in basalto, perso in mare con la nave che lo stava trasportando in Inghilterra.

Vi è poi un'altra anticamera collegata alla camera tomba le scavata nella roccia. Il soffitto è ricavato da un'enorme lastra di granito. All'inizio del XIX secolo fu rinvenuto un meraviglioso sarcofago decorato, che poi andò perso in mare durante il tentativo del suo trasloco al British Museum di Londra.

La piramide è fiancheggiata da tre piccole piramidi destinate alle regine, due delle quali, incompiute, presentano assise a gradoni analoghe a quelle della Piramide di Djoser a Saqqara.

Segue: La Sfinge di Giza