Tecniche di imbalsamazione

Le tecniche di imbalsamazione sono diventate sempre più elaborate nel corso del tempo e recenti scavi attestano che alcuni dei procedimenti erano già in uso intorno al 3400 a.c.

Sviluppatasi durante l'Antico Regno (2686-2181 a.c. circa) e in principio riservata ai soli sovrani, l'imbalsamazione si estese via via ai dignitari di corte, trasformandosi in una fiorente industria che diede impiego a imbalsamatori, sacerdoti e ai fornitori dei materiali.


Anubis, patrono degli imbalsamatori, mentre prepara una mummia

Il corpo del defunto, dopo essere stato consegnato dalla famiglia, veniva lavato e posto su un ampio tavolo da imbalsamazione. Gli imbalsamatori estraevano quindi il cervello tramite la cavità nasale usando speciali uncini di metallo. Aprivano l'addome tagliando il fianco sinistro con una lama di ossidiana e toglievano tutti gli organi interni, ad eccezione del cuore, sede del pensiero secondo la cultura egizia antica, e dei reni, che erano difficilmente raggiungibili. Gli organi tolti erano preparati poi separatarnente e deposti in quattro vasi canopi.
 
Il corpo era messo in una grande quantità di sale, detto natron, per 40 giorni allo scopo di disidratarlo, dopodiché veniva lavato e unto con balsami, spezie e resine. Il corpo imbalsamato veniva infine avvolto con bende di lino mentre sacerdoti recitavano invocazioni per rendere efficaci gli amuleti inseriti durante la fasciatura.

L'intero procedimento aveva una durata di circa 70 giorni, in seguito ai quali la mummia confezionata, inserita nel suo sarcofago ligneo, era pronta per il funerale.

Sacerdoti, servitori e danzatori rituali si recavano in processione fino alla tomba portando con loro con il corredo funerario. D'avanti all'ingresso della toma sul sarcofago posto verticalmente un sacerdote officiava il rito dell'apertura della bocca, per risvegliare anima e vivificare i sensi del defunto, che erano subito appagati con offerte di incenso, fiori, carne e vino. Infine, la mummia veniva deposta nella sua tomba, contornata da numerosi oggetti, sia di uso quotidiano sia eseguiti con il preciso scopo funerario.

Le tradizioni dell'imbalsamazione ebbero termine con la diffusione del cristianesimo nel IV secolo d.C, anche se sono state trovate molte mummie che stringevano croci.

Le mummie custodite nei vari musei proviene provengono principalmente dall'area di Tebe, dalle necropoli connesse alla Valle dei Re e da Saqqara, ampia area nei dintorni del Cairo, dove tuttora si lavora su scavi scoprendo nuove sepolture.

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