Menfi

Menfi fu capitale dell'Egitto durante l'Antico Regno e si ritiene che sia stata fondata nel 3100 a.c. da Mene, il sovrano che riunì il Basso e l'Alto Egitto. Una delle più grandi città del mondo antico, oggi caratterizzata da un semplice museo all'aperto con pochi elementi archeologici, in parte riscattato dall'eccezionale reperto costituito dai resti di una statua colossale di Ramesse II.

La vastità e la grandezza della necropoli che emerge intorno a Saqqara costituiscono una prova delle dimensioni e della prosperità che Menfi deve aver conosciuto. Purtroppo di questo splendore antico oggi ci resta ben poco.

La città, interrata sotto il villaggio di Mit Rahine, era già degradata quando gli arabi di El-As conquistarono l'Egitto nel 641 d.C. Questi e i loro successori si servirono di Menfi come cava di materiale da costruzione per la nuova capitale, Il Cairo.

Col tempo, i depositi di limo delle inondazioni annuali del Nilo hanno ricoperto la città, fino a trasformarla in una pianura, oggi ricoperta da boschetti di palme, campi coltivati e villaggi. La presenza della popolazione locale, unita alla crescita del livello delle acque dopo lo sbarramento del Nilo ad Assuan, hanno fatto sì che gli archeologi non abbiano mai potuto scavare il sito, completamente scomparso insieme ai suoi magnifici templi e palazzi già abbattuti e saccheggiati dagli invasori stranieri.

Fortunatamente durante alcuni lavori di edificazione locale sono stati ritrovati i blocchi di un antica costruzione e i frammenti di vairie statue; parte di questi sono esposti nel piccolo museo di Menfi.

Il reperto più significativo è il colosso di Ramesse II, trovato nel 1820. Nel giardino del museo, oltre a numerose altre statue di Ramses e una sfinge in calcite della XVIII dinastia, che pesa circa 80 tonnellate ed è una delle più grandi mai rinvenute, si trovano numerose lastre di calcite sulle quali venivano mummificati i tori prima della sepoltura nella vicina Saqqara.